Un elemento di grande importanza nel funzionamento di un obiettivo è
il diaframma, cioè quel sistema che - imitando il comportamento dell'iride
dell'occhio umano - regola la quantità di luce che attraversa la lente
prima di essere catturata dal CCD.
L'apertura del diaframma influenza direttamente l'ampiezza focale di un apparecchio,
cioè l'estensione di ambiente che un obiettivo è in grado di mettere
a fuoco simultaneamente: si tenga presente che all'aumentare dell'apertura del
diaframma corrisponde una diminuzione della profondità di campo.
La maggior parte delle videocamere digitali possiede un sistema che regola automaticamente
l'apertura del diaframma: alcune però, soprattutto di alto livello, offrono
la possibilità di disattivare questa funzione automatica per poter regolare
manualmente l'ampiezza del diaframma e creare immagini con effetti di fuoco
particolari.
Un altro aspetto da tenere a mente è la relazione che esiste tra profondità
di campo e lunghezza focale: un grandangolo infatti, dalla lunghezza focale
ridotta, avrà una maggiore profondità di campo di un teleobiettivo.
La regolazione della luce in fase di ripresa è controllata anche da
un altro meccanismo interno all'obiettivo: l'otturatore. Mentre il diaframma
regola l'intensità di luce con cui il sensore CCD cattura le immagini,
l'otturatore controlla la quantità di tempo in cui il sensore è
esposto ad essa. Come per il diaframma, nella maggior parte delle videocamere
anche il funzionamento dell'otturatore è gestito da un dispositivo automatico,
a volte disattivabile. La regolazione dell'esposizione è molto importante;
quando ad esempio si riprende un soggetto in movimento è la scelta di
una corretta esposizione a determinare la buona riuscita del filmato: in questo
caso quindi un'esposizione ridottissima assicurerà una ripresa nitida
anche con soggetti ad alta velocità.